Uno dei temi caldi di questo autunno è la pubblicazione da parte del MIUR degli studenti ammessi ai corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.Purtroppo però non tutti i partecipanti raggiungeranno l’idoneità e molti dovranno abbandonare il sogno di un futuro da medico.Ma siamo sicuri che ogni speranza sia perduta?
In realtà, anche quest’anno, nonostante le precauzioni prese dal Ministro nello svolgimento delle prove, vi sono stati numerosi casi di irregolarità segnalati ad iniziare da quello più clamoroso della presenza di una risposta sbagliata nel Test di Medicina 2016 inficiando la validità della prova e della graduatoria nazionale degli ammessi.
Considerato che i pronostici danno un numero basso di non-idonei, molti studenti avranno diritto a concorrere in graduatoria, e quindi l’ammissione si giocherà tutto sul voto ottenuto e quindi anche una sola risposta errata può giocare brutti scherzi.
Che succede se pensiamo di essere stati oggetto di un’ingiustizia nella valutazione del nostro test d’ingresso?
E’ possibile impugnare la graduatoria di ammissione , entro 60 giorni dalla pubblicazione, presso il Tribunale Amministrativo territorialmente competente scelto in base all’università dove si è svolto il test (o comunque l’Ente che ha rilasciato l’atto).
In tale ricorso si dovranno esporre le ragioni di fatto e di diritto per le quali si intende impugnare la graduatoria ed il relativo processo si svolgerà in due fasi ovvero la “Fase cautelare” nella quale viene chiesto al Tribunale un provvedimento cautelare di sospensione degli atti detta “sospensiva”, ovvero un’ordinanza temporanea e non definitiva con cui vengono sospesi temporaneamente gli atti impugnati che, in caso di accoglimento, permette al ricorrente di immatricolarsi al proprio corso di laurea. Successivamente si procede nella “Fase di merito” durante la quale si valuterà in maniera approfondita il ricorso e le posizioni delle parti, a conclusione della quale il Tribunale pronuncerà una sentenza motivata con cui accoglierà, se fondato, o respingerà, se infondato, il ricorso.
Ma quali possono essere i motivi per impugnare le graduatorie?
Ad esempio , nel caso della presenza nel test di domande già presenti nei vari formulari di preparazione ai quiz (vizio di eccesso di potere, in particolare ha prodotto un ingiustificata disparità di trattamento tra i candidati in quanto non li ha posti tutti nella stessa condizione) , la mancata verifica da parte della commissione della corrispondenza dei dati tra la scheda anagrafica e del documento di identità (violazione del principio di imparzialità e trasparenza nello svolgimento delle prove selettive ad evidenza pubblica ) , il ritiro da parte della commissione degli elaborati seguendo l’ordine alfabetico risultante dai rispettivi registri, (violazione del principio della segretezza delle prove concorsuali )
Tra i profili di maggiore interesse violati dall’Amministrazione abbiamo:
– Principio del giusto procedimento: secondo il quale le procedure devono essere improntate alla democraticità , imparzialità e trasparenza
– Principio di buona amministrazione che impone di garantire l’imparzialità ovvero trattamenti difformi senza adeguata motivazione o di mancato rispetto dei criteri di massima fissati in precedenza
– Principio legittimo affidamento diretto alla tutela delle situazioni giuridiche soggettive consolidatesi per effetti di atti compiuti dalle amministrazioni pubbliche
– Principio della certezza del diritto , per cui le situazioni giuridiche soggettive devono essere conoscibili e prevedibili.
Quanto fin qui detto può essere motivo di ricorso al Tar , fermo restando che ogni situazione presenta le proprie peculiari caratteristiche che vanno esaminate attentamente caso per caso.